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Ciao e grazie per essere entrato nel presente blog!

Prima di evidenziare il tema principale di questo blog, vi riassumo molto brevemente quello che rappresenta il piu' grande sfacelo che una famiglia di persone oneste e devote alla giustizia, all'ordine, alla disciplina, alla perseveranza, all'impegno sul lavoro quali servi dello Stato ed ad una vita vissuta all'insegna dell'essere piuttosto che dell'avere, possa mai subire a causa di un cretino, anche se credo che, grazie al cielo, con la riforma del ministro Nordio ogni magistrato dovra' sottoporsi ad un esame psichico-psicologico perima di diventare un potenziale distruttore di vite oneste.

In data 26 novembre 1933, mio padre, il Dott. Giuseppe Traversa, venne indagato per corruzione sulla base delle semplici affermazioni di un sedicente pentito, tale Marco Brogiato, in seguito accertate come contraddittorie, ma dopo lunghi anni, anche se accertabili come contraddittorie nel giro di una ventina di giorni.

Dopo alcuni giorni, in cui il Fu Avvocato Bruno Lodi, ne prese le difese, la scelta definitiva ricadde sul Fu Avvocato Barbieri, Presidente della Camera Penale bresciana, il quale, nonostante questa carica di grande prestigio, si offerse di difendere mio padre, pur sapendo di non avere vita breve, perche' avente in corso la grave patologia di tumore al cervello.

Ora non v'e' chi non veda come una persona di tal fatta sia potuta cadere in grave errore nel pretendere di voler difendere qualcuno, proprio in uno stato di evidente incapacita' e soprattutto con la coscienza di non avere le capacita' per poter portare a termine un si delicato compito.

Cosi' il citato esimio avvocato fu stroncato da tale patologia circa tre settimane prima dell'udienza davanti al Gip, proprio la stessa in cui si sarebbe potuto accertare il definitivo prosciglimento di mio padre, per assoluta innocenza, con probabile ampio dispiacere dell'attuale NON Fu pubblico ministero Marco Martani, uomo dalla tipica espressione di perenne depresso, rappresentante della piu' antigiuridica forma di repressione forcaiola. 

A seguito del decesso subentro' un avvocato di fama manzoniana azzeccagarbugliana, il grande Avv. Antonio Ballerio, il quale, pur ritrovandosi in grave difficolta' per le cause ereditate relicte del defunto dominus, invece di aiutare mio padre nella ricerca della verita' oppure di un eventuale altro avvocato meno oberato di impegni, ritenne di dover continuare l'opera distruttiva, iniziata dal predecessore, convincendolo, con false affermazioni che lo hanno indotto in errore, a dichiararsi colpevole, richiedendo il patteggiamento.

Nonostante l'iniziale riluttanza di mio padre a tale modus agendi, e pur di chiudere al piu' presto una vexata quaestio che teneva sotto pressione e depressione tutta la sua famiglia, ma senza calcolare gli effetti negativi sull'attivita' del sottoscritto, mio padre si presto' ad accettare tale patteggiamento.

E' noto che il patteggiamento, pur avendo effetti deleteri sulla fama, di cui mio padre godeva, ed influente in modo negativo anche sulla mia attivita' di praticante delle professione forense, svolta per mantenermi gli studi di aspirante magistrato, non produce gli effetti di una sentenza di condanna, ma non puo' ostacolare un'eventuale condanna da parte della magistratura contabile, quando trattasi di accertamento di concorso in truffa e corruzione per una somma elevata di milioni di lire di allora, che aveva superato il miliardo e mezzo, gravi reati contro l'amministrazione finanziaria, di cui mio padre era indiziato.

Ebbene mio padre venne assolto, come emerge dalla sentenza della Corte dei Conti lombarda, sezione seconda di Milano.

Alla base di tale assoluzione vengono addotte le seguenti motivazioni:

- in primo luogo il livello di vita della famiglia Traversa, perfettamente adeguato e commisurato all'elevato stipendio di dirigente;
- in secondo luogo le contraddizioni del pentito, di duplice ordine, in quanto, mentre inizialmente aveva affermato di aver pagato una certa somma nelle mani di mio padre, inseguito disse che invece si trattava di una promessa di compenso se mio padre si fosse attivato a favorire alcune aziende per i loro rimborsi iva illegittimi perche' basati su operazioni commerciali inesistenti. L'altra contraddizione si innestava sulla differenza temporale tra i fondamenti della corruzione, basati sull'esame dei rimborsi, operato da mio padre nell'ottobre e novembre 1991, e la presunta promessa di pagamento, fatta a meta' del 1992, una discordanza temporale di non lieve rilievo;
- in terzo luogo bisogna fare espresso riferimento alle leggi vigenti in materia di rimborsi, che imponevano a mio padre un esame superficiale di legittimita' della richiesta di rimborso, che non poteva entrare nella sussistenza del merito, senza diventare un doppione della competenza in capo all'Ufficio IVA, con evidente aggravio del lavoro di mio padre.; si tenga conto che nemmeno mio padre poteva anteporre o posporre gli accertamenti superficiali, in un ordine diverso da quello temporale di ricevimento dei rimborsi stessi

Tutte queste circostanze, escluse le dichiarazione del pentito, le quali, allora, avevano un grado di efficacia autonoma, avrebbero potuto escludere a priori la colpevolezza di mio padre, e quindi escludere per se stesse di qualsiasi rilevanza persino le dichiarazioni del pentito, pur nella loro autonomia (di allora).

Di conseguenza, nella stessa udienza innazi al Gip, avrebbe dovuto essere lo stesso pubblico ministero a chiedere al Gip medesimo il non doversi procedere contro mio padre, con l'immediata archiviazione del caso.

Purtroppo, la pervicacia di una simile individuo ha causato la rovina della carriera di mio padre, il quale ha avuto il merito di condurre la Conservatoria dei Registri Immobiliari di Brescia (contemporaneamente a quella di Salo', all'Ufficio del Registro di Salo', e al controllo come Ispettore Compartimentale degli Uffici IVA della Lombardia orientale, cioe' Brescia1, Brescia2, Mantova, Cremona, Bergamo e Canneto sull'Oglio), nonostante fosse sotto organico, rendendola la prima in Italia per rapidita' di iscrizioni e trascrizioni immobiliari, come ebbe ad evidenziare lo stesso Giornale di Brescia, nel mese di giugno 1993. 

Ma tale pervicacia ha anche cusato la rovina delle mie aspirazioni di magistrato, soprattutto se si pensa che io ho svolto il servizio militare nei Carabinieri quando invece, come figlio unico, avrei potuto benissimo starmene a casa, onde io stesso rappresento un esempio di fulgido attaccamento alle Istituzioni democratiche di questo paese.

Ed ovviamente tutta questa tragedia, che ci ha colpiti come se fossimo dei delinquenti, con conseguenze inevitabili che si protraggono tutt'ora tra la gente, soprattutto gli ignoranti e coloro che, avendo vissuto realmente da delinquenti, hanno timore a frequentarci, e quindi parlano e chiaccherano a ruota libera fino al giorno in qualcuno qualla lingua gliela tagliera' per sempre, ha causato in me un evidente stato di disagio sociale, psichico e psicologico, che perdura ormai da oltre 30 anni, e quindi essendo privo di lavoro e di entrate, con mia madre ormai non piu' autonoma, onde non avendo piu' niente da perdere, in mancanza di un aiuto consistente e responsabile da parte della societa' nel suo complesso, saro' costretto sempre di piu' a reagire in modo oltremodo violento a qualsiasi atto aggressivo nei miei confronti, anche di natura economica, pur legittima, perche' qualsiasi atto legittimo di pretesa economica nei miei confronti diventa automaticamente illegittimo.

E del mio comportamento si sono accorti i miei stessi  condomini, del condominio ove risiedo, soprattutto quelli che si ritengono piu' furbi degli altri, perche' caratteristica tipica di coloro che provengono dalla regione dei furbi, ed io, che volevo fare il magistrato, li combattero' fino in fondo come se fossi un magistrtato, perche' ho il dirito di essere un giustiziere alla Kersay, soprattutto per traffico di influenze, dovute a titoli posseduti non per competenza scolasticamente acquisita, ma per raccomandazione.

L'onesta' ripaga sempre!

Naturalmente considerero' responsabile delle mie vicende chiunque abbia avuto il potere o dovere di aiutarmi al momento opportuno, senza invece avere fatto nulla, come certi pseudo amici dell'ipocrisia fattasi capanna dell'Opus Dei.

Ma e' da tanti anni che mi faccio questa domanda: perche' bisogna lasciare che un pubblico ministero sia libero di rovinare la gente, senza che lui subisca alcuna conseguenza, come in altri paesi piu' progrediti accade, con l'esperimento di una sua condanna ad un risarcimento, azionabile su richiesta, indipendente dalla vittima, fatta a favore di quest'ultima, da un pool di magistrati autonomi ed indipendenti dal CSM, in onore al diritto, e cio' proprio perche' la vittima, stroncata da anni di perdite morali, fisiche ed economiche, nonostante sia stata dichiarata innocente, con sentenza, potrebbe sentirsi non piu' in grado di rivolgersi ad un avvocato ed affrontare un nuovo processo?

Questa sarebbe un vera svolta che darebbe finalmente giustizia a coloro che hanno perso tutto a causa di un processo inutile e dispendioso, e che dovrebbe avere efficacia retroattiva, nei confronti di tutti quei magistrati e pubblici ministeri, che abbiano proceduto, da un lato travalicando i loro poteri, e dall'altro basando le loro tesi accusatorie su indizi inesistenti o accertati come contraddittori.

E cio' specialmente quando il pubblico ministero sia stato in grado di influire negativamente sull'esito di un processo, a causa della debolezza di un giudice delle indagini preliminari, ormai stanco ed anziano, e desideroso della sua pensione.

E soprattutto quando l'avvocato difensore, sia morto per cause naturali qualche settimana prima dell'udienza davanti al Gip.

In questo blog mi occupo di tutto quello che rappresenta la mia conoscenza di anni di studi, di sacrifici e di hobby.

I miei interessi principali sono il Diritto, il Marketing, l'Associazionismo, la Narrativa Legal Thriller, il Giornalismo e la Glottologia, con particolare riferimento alle lingue nord europee anglosassoni.

Per quanto riguarda giornalismo e glottologia, rimando a delle pagine che saranno create fra qualche mese

Vorrei che tu conoscessi un po' di quello che sono e che ho creato, e che poi approfitti di quel po' che ti offro (e che non e' poco, ;-) per poi decidere di chiedermi di essere il tuo consulente per i tuoi specifici problemi, relativi a tutte le materie citate.

Dal punto di vista del Diritto, dopo la laurea in Giurisprudenza a Milano, ho svolto la pratica forense presso le aule giudiziarie bresciane tra il 1992 ed il 1995.

Ma prima della laurea in Giurisprudenza, ho svolto il servizio militare di volontario puro nell'Arma dei Carabinieri.

Per volontario puro, quindi non raccomandato, intendo l'essere stato un militare per mia volonta', nonostante che, come figlio unico, avrei potuto essere esonerato dallo svolgimento del servizio militare.

Questa mia volonta' era coerente con il mio programma di vita generale, che prevedeva che, dopo la laurea, io mi candidassi quale uditore giudiziario, allo scopo di intraprendere la carriera di magistrato inquirente, anche per raddrizzare le storture di questo sistema giudiziario, in cui i violentatori di minorenni sono favoriti da una prescrizione ventennale, mentre nelle nazioni piu' evolute tale prescrizione e' quarantennale.

Ne parlo proprio perche' sono stato violentato a 7 anni, ed a 13 anni un certo Luciano Serra ci ha riprovato senza successo, cercando di imprigionarmi in un ascensore.

Ed i miei studi per diventare un magistrato avrebbero costituito la mia valvola di sicurezza per reagire a tali violenze e riscattare un passato fatto di insicurezza e di complessi.

Ma per candidarmi come magistrato avrei dovuto guadagnare abbastanza per permettermi i costosi corsi, libri, riviste (come il Corriere Giuridico) e studi, ed avevo trovato il modo, iniziando la pratica forense.

Non e' che fossi molto portato per l'avvocatura, e tuttavia tale attivita' consisteva non solo in public relation di ricerca clienti, ma anche di attivita' materiali di computer ed intellettuali di studio, quali la consultazione di testi giuridici e dottrinari, la ricerca di sentenze, la redazione di atti giudiziari al computer, e cio' gia' oltre 30 anni or sono.

Nel novembre 1993, fui presentato, quale aspirante al titolo di Patrocinatore Legale, cio' difensore presso le istanze inferiori al Tribunale, dal mio Dominus, il Fu Avv. Bruno Lodi, Capo dei Giudici Conciliatori di Brescia, innanzi al Fu Presidente del Tribunale, Dott. Mazzoncini, ove prestai giuramento, per il quale avrei adempiuto ai miei compiti di difensore con il pieno rispetto di giudici, colleghi avvocati e clienti.

Cosicche' venni nominato Patrocinatore Legale con facolta' piena di esercitare il mestiere di legale difensore, presso i Giudici Conciliatori ed i Pretori del Circondario del Distretto di Corte d'Appello di Brescia.

Il mio indirizzo universitario aveva avuto come oggetto la specializzazione in diritto comparato, europeo continentale ed anglo americano, ed idem in diritto civile che in diritto penale processuale comparato, ed in diritto delle comunita' europee, in quanto inizialmente avevo accarezzato, data la mia approfondita conoscenza della lingua inglese, la possibilita' di divenire un operatore di diritto anglo americano e/o europeo.

Ma poi la mia tesi era eminentemente e puramente di diritto processuale civile, e verteva sull'Opposizione al Decreto Ingiuntivo.

Essa mi venne attribuita da un eccellente assistente universitario, che attualmente presumo sia divenuto professore universitario, grazie alle sue doti comunicative ed intellettive, l'Avv. Fattori di Milano.

Oltre allo studio dell'Avvocato Bruno Lodi, ho frequentato lo studio dell'Avvocato Osvaldo Tosoni e di altri avvocati, e stavo iniziando anche con l'Avv. Cesare Trebeschi, per la mia conoscenza del diritto amministrativo, quando un incidente mi tenne fermo a casa per circa un anno.

Nell'ottobre del 1992 mi iscrissi al corso di un anno di preparazione al concorso di magistratura, tenuto dal Prof. Avv. Vincenzo Mariconda a Milano, ed i miei compagni di corso furono la Dott.ssa Silvia Bonardi, PM a Milano, l'Avv. Marco Orizio e l'Avv. Lauretta Bergognini.

Il mio percorso nell'ambito della pratica forense fu coronato dalla stima che gli avvocati avevano nel sottoscritto per come scrivevo gli atti giudiziari e per le visure di Conservatoria dei Registri Immobiliari di Brescia e provincia, di Ufficio del Registro e del Catasto.

In pratica i miei guadagni derivavano da due tipi di attivita'.

Ma un triste giorno, il 26 novembre 1993, il Dott. Pubblico Ministero de quo ha incriminato mio padre di corruzione, nonostante fosse totalmente innocente, per le evidenti prove a sua discolpa, e grazie alle accertate contraddizioni di un falso pentito.

Dopo sei anni di travaglio mio padre fu assolto, ma ci hanno causato dei danni irreparabili, dal punto di vista economico, professionale, matrimoniale, di padre, di marito, morale e della salute. 

Queste vicissitudini mi hanno convinto a creare un'associazione, cioe' l'Associazione Giustizia Futura, che ha lo scopo di aiutare tutti coloro che hanno subito dalla (in) giustizia gli stessi mali e danni, che ho patito io.

Qualsiasi finanziamento che dovessi ottenere per l'alto compito che mi prefiggo, sara' devoluto alla fondazione che si colleghera' all'associazione, proprio allo scopo di perseguirne i fini.

Inoltre tali vicissitudini mi hanno dato linfa vitale per affrontare la stesura di libri di narrativa, in cui vengano coinvolti personaggi che abbiano a che fare con la giustizia penale italiana, considerando che per tanti anni mi sono esercitato nell'arte dello scrivere.

E questi personaggi, una volta creati, mi prendono letteralmente per i piedi, proprio perche' essi vogliono che io ne definisca meglio i loro caratteri e le loro storie.

La corrente letteraria e lo stile di scrittura, a cui mi ispiro, nella redazione delle mie storie, sono quelli dello "Stream of consciousness", iniziata da un famosissimo scrittore di nome James Joyce.

In definitiva mi occupo di quello che nel linguaggio d'oltre oceano viene chiamato legal thriller poliziesco.