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Brescia,

Il processo penale a Giuseppe Traversa

 



Nel novembre del 1993, l’inchiesta della Guardia di Finanza sulla truffa da sette miliardi di Lire ha avuto un clamoroso sviluppo delle indagini, iniziate nel 1992, che ha visto il coinvolgimento di imprenditori, commercialisti e funzionari dello Stato, come il Dott. Giuseppe Traversa ed il falso pentito Marco Brogiato.

Falso perche', oltre a dichiarare di aver corrotto il Dott. Giuseppe Traversa nel 1992, affinche' questi chiudesse un occhio su rimborsi IVA, basati su affari inesistenti, che risultavano essere stati sottoposti a visto del dirigente, in un anno ben diverso, il 1991, si e' poi corretto affermando che aveva semplicemente promesso del danaro al dirigente, se quest'ultimo si fosse attivato per aggiustare la situazione.

In data 25 novembre 1993, Marco Brogiato, 45 anni, di Castel d’Ario, dipendente dell’Ufficio IVA di Mantova, e poi licenziato per truffa aggravata allo Stato, allenatore della squadra amatoriale della Casteldariese, uno dei principali accusati della truffa, e che era in regime di custodia cautelare, e’ stato sottoposto ad un interrogatorio, durante il quale avrebbe fatto varie ammissioni, allo scopo di essere scarcerato ed ottenere gli arresti domiciliari. 

Infatti ha chiamato in correita’ un alto funzionario del Ministero delle Finanze ed Ispettore Compartimentale di Milano, con sede distaccata a Brescia, il Dott. Giuseppe Traversa, 60 anni, originario di Bari, ma residente a Brescia dal 1959, il quale sarebbe finito nei guai, perche’ coinvolto nella truffa miliardaria dei rimborsi IVA, in quanto nel giro di quei rimborsi avrebbe avuto un ruolo determinante. 

Addirittura un articolo comparso piu' avanti sulla Voce di Mantova, verso dicembre 1993, il Dott. Giuseppe Traversa veniva addirittura considerato il capo della cupola mafiosa che gestiva un traffico di fatture false per 400 milioni di lire.

Quindi il 26 novembre 1993, e’ finito nel mirino degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Mantova, guidati dal Capitano Maurizio Urban, l’alto funzionario dell’IVA, che aveva incarichi di Conservatore Titolare dei Registri Immobiliari di Brescia, Conservatore Reggente in missione dei Registri Immobiliari di Salo’, Direttore Reggente in missione dell’Ufficio del Registro di Salo’ ed Ispettore compartimentale tasse ed imposte indirette, e cioe’ l’IVA sugli affari che sovraintendono le province di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona.

Lo stesso Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Mantova ha proceduto nella notifica di un’informazione di garanzia, al Dott. Giuseppe Traversa, emessa dal pubblico ministero, su autorizzazione del giudice delle Indagini Preliminari, e secondo la stessa autorizzazione ha proceduto alle necessarie perquisizioni in casa e negli uffici del Dott. Giuseppe Traversa.

In poche parole un commercialista, tale Lorenzo Zanoni, aveva fondato numerose societa’ beneficiarie dei rimborsi illegittimi, ed aveva pagato il dipendente IVA di Mantova, di nome Brogiato, affinche' si desse da fare per ottenere l’omissione dei controllo e sveltire il soddisfacimento di vari crediti di IVA illeciti, collegati ad affari inesistenti, tramite false fatture, e per facilitare l’artificiosa predisposizione di documentazione, onde ottenere indebiti rimborsi di imposta sul valore aggiunto, cercando anche di corrompere il Dott. Giuseppe Traversa.

Quindi dietro al pagamento di mazzette, si ipotizzava che il Dott. Giuseppe Traversa avrebbe chiuso un occhio sui traffici illeciti.

Il medesimo, un alto funzionario accusato di corruzione, ieri mattina 27 novembre 1993, dopo il giorno della perquisizione, e’ comparso per l’interrogatorio davanti al magistrato inquirente per riferire le circostanze a sua conoscenza, con l’assistenza del difensore Avv. Bruno Lodi, del Foro di Brescia.

Il funzionario, nel corso dell’interrogatorio, si e’ sempre dichiarato estraneo alla vicenda.

Secondo l’accusa il Dott. Giuseppe Traversa in pratica era invece colui che apponeva l’ultima firma sulle pratiche dei rimborsi IVA.

Tali pratiche sarebbero state finalizzate alla riscossione indebita di rimborsi IVA, basati su movimenti di fatture inesistenti e creati appositamente per truffare lo Stato.

Quindi secondo l’accusa, il reato che avrebbe commesso il Dott. Giuseppe Traversa, sarebbe legato alla sua funzione di responsabile dei controlli dei rimborsi IVA negli uffici finanziari IVA di Brescia1, Brescia2, Mantova, Bergamo e Cremona.

Si parla di false dichiarazioni per 400 miliardi di lire e di un conseguente illecito introito di 7 miliardi di Lire di false richieste per rimborsi su falsi crediti di IVA.

Percio’ secondo gli inquirenti il Dott. Giuseppe Traversa avrebbe avuto un legame diretto con l’ex funzionario dell’Ufficio IVA di Mantova Marco Brogiato, che ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo l’ennesimo interrogatorio, e quindi il Dott. Giuseppe Traversa, sarebbe stato comunque, il referente di Brogiato negli illeciti rimborsi infrannuali IVA.

Il Brogiato, venne quindi indagato per truffa allo Stato ed e’ stato arrestato con l’accusa di corruzione e truffa aggravata ai danni dello Stato e mio padre e’ stato semplicemente indagato per corruzione.

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